Oggi si è celebrata la prima giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo un’iniziativa lanciata dal Ministero dell’Istruzione nell’ambito del Piano nazionale per la prevenzione degli abusi tra i giovanissimi. L’evento è collegato al Safer Internet Day 2017, la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete istituita e promossa dalla Commissione Europea che, giunta alla sua XIV edizione, quest’anno si celebra in contemporanea in oltre 100 Paesi per far riflettere le ragazze e i ragazzi non solo sull’uso consapevole della Rete, ma anche sul ruolo attivo e responsabile di ciascuna e ciascuno nella realizzazione di Internet come luogo positivo e sicuro.
Secondo l’Istat nel 2014 più della metà dei ragazzi e delle ragazze tra gli 11 e i 17 anni ha subito episodi di bullismo da parte di coetanei. Uno, una su cinque ha subito azioni di bullismo più volte al mese, e per uno/a su dieci gli atti di prepotenza si sono ripetuti con cadenza settimanale. Un quarto erano casi di cyberbullismo. Più numerose le vittime tra le ragazze.
Il 29 settembre dello scorso anno abbiamo approvato in quest’Aula una buona legge che punta non solo alla “punizione” ma soprattutto alla prevenzione, trattandosi spesso di minori che vivono situazioni di disagio. C’è soprattutto attenzione per le vittime, lasciate spesso sole, ma anche per chi compie atti di cyberbullismo e di bullismo, troppo spesso inconsapevole delle conseguenze, così come lo è chi vi assiste senza reagire, anzi a volte incoraggiando. Il testo è ritornato in Senato dove sono state apportate alcune modifiche. Il mio intervento è dunque un appello alla Presidenza della Camera e a tutti i capigruppo a far sì che il provvedimento venga calendarizzato al più presto e si vari subito la legge. Non aspettiamo un altro suicidio.