giovedì 4 Febbraio 2016

Giornata mondiale contro le MGF


Intendo parlare di mutilazioni genitali femminili, perché il 6 febbraio è la giornata mondiale contro le mutilazioni genitali femminili, lo ha deciso l’ONU, tre anni fa, anzi quasi quattro, con una risoluzione approvata all’unanimità, dichiarando la messa al bando universale di questa pratica. In molti Paesi è stata formalmente proibita e l’Italia è stata tra i primi nel 2006, ma le leggi e le risoluzioni, quando vanno ad incidere su usi e costumi tradizionali molto radicati, hanno un impatto molto limitato. Le mutilazioni genitali femminili rientrano nel novero delle pratiche patriarcali basate sulle disuguaglianze di genere, volte a controllare i corpi e i diritti sessuali e riproduttivi di donne e ragazze, cancellando il loro diritto all’integrità fisica e mentale, alla libertà dalla violenza, al godimento del miglior stato di salute possibile. Sono alcuni milioni le bambine e le ragazze che subiscono le mutilazioni genitali ogni anno, decine e decine di milioni le ragazze e le donne che nel mondo ne vivono le conseguenze, sia a breve termine, con dolori, emorragie, infezioni, a volte la morte, sia a lungo termine, con traumi psicologici, disturbi post-traumatici da stress, diminuzione o impossibilità del piacere sessuale, complicanze durante il parto e tanto altro. Decine di milioni nel mondo, centinaia di migliaia in Europa, migliaia nel nostro Paese ! In questo senso le mutilazioni genitali femminili sono un fenomeno che ci riguarda. La dimensione globale di questo fenomeno impone lo sviluppo di interventi transnazionali e transcontinentali per costruire ponti tra le comunità che vivono in Italia e in Europa e quelle nei Paesi interessati dalla pratica, in particolare l’Africa, favorendo un approccio dal basso e coinvolgendo l’intera comunità, uomini compresi. Non solo, la questione delle mutilazioni genitali deve essere inserita nell’ambito della cooperazione internazionale e della politica di sviluppo che includa la prospettiva di genere, tenendo conto dei diritti delle donne e delle bambine e il loro empowerment