Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo straordinario del 23 aprile 2015
Grazie, signora Presidente, tante parole e tante emozioni in questi giorni. C’è però bisogno di fatti e, prima ancora, di riconoscere i fatti per quello che sono. In primis, dobbiamo dirci che i flussi migratori attraverso il Mediterraneo non possono più essere gestiti come un’emergenza, perché da mesi non lo sono più. Sono un fenomeno strutturale, determinato da cause demografiche e socio-economiche – e queste da anni – a cui si sono aggiunti i conflitti del Corno d’Africa, la guerra civile siriana, la crisi irachena e il terrorismo Daesh, più recenti.
Si tratta di popoli interi che si muovono, un vero e proprio esodo, per il quale non bastano le risposte umanitarie né quelle securitarie, che pure ci vogliono. Ci vuole una sorta di piano Marshall per tutta la regione coinvolta, come quello che aiutò noi, a partire dopo la seconda guerra mondiale, e per questo ci vuole tutta l’Europa e, forse, l’Europa da sola non basta. In parallelo servono le risposte securitarie e quelle umanitarie.
Dobbiamo essere più decisi ed efficaci contro gli scafisti, i neoschiavisti, e dobbiamo essere più decisi e più generosi nei soccorsi. Che errore, per non dire orrore, aver abbandonato Mare Nostrum perché ci costava troppo, poco più dello 0,09 per cento non del PIL intero, ma della spesa sociale, meno di due caffè per ciascuno di noi l’anno. L’abbiamo sostituito con Triton: 65 agenti, 12 imbarcazioni, un terzo del costo di Mare Nostrum per l’intera UE. E qualcuno ha sbandierato questa operazione come grande vittoria: che infingimento.
Ci vogliono, certo, corridoi umanitari e zone di sicurezza nei Paesi di origine e di transito per verificare le richieste di asilo. Sì, certo. Ma ci vuole soprattutto una messa in sicurezza, una messa in stabilità della Libia, che è la cinghia di trasmissione di tutti i fattori di instabilità dell’Africa e del Mediterraneo verso l’Europa, una cinghia di trasmissione.
Ci vuole tutto questo nella consapevolezza che sono azioni difficilissime, ma sono necessarie. Alcune di queste proposte sono comprese nella risoluzione presentata dalla maggioranza e, quindi, la componente socialista la voterà, nella consapevolezza della sua incompletezza. Speriamo che il Consiglio europeo sappia fare di meglio.