venerdì 3 Febbraio 2017

Fine vita, la legge non è eutanasia ma il diritto di scegliere


“La legge sul testamento biologico parla della mia vita, del diritto di una persona a decidere se vuole essere curata o se non vuole essere curata. Non se vuole essere ammazzata ma se vuole essere curata. Noi siamo un Paese libero e democratico dove la vita è a disposizione delle persone e non dello Stato. Abbiamo principi della Costituzione che lo garantiscono”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo a Vasto al convegno “Fine vita il diritto di scegliere”, organizzato dal PSI locale, che ha visto la partecipazione della deputata del PD Maria Amato e di Mina Welby.

Perché l’articolo trentadue della Costituzione dice che la Repubblica tutela la salute come fondamento fondamentali il diritto di una persona e nell’interesse della collettività e dice come secondo comma che nessuno o può essere obbligato ad un determinato trattamento sanitario a meno che non ci sono disposizioni di legge. Ma nessuno fuori la legge non può violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana il rispetto della persona . Questa è la nostra Costituzione ed è per questo che nessuno ci può imporre una cura. E questo funziona se siamo vigili vivi e vegeti, quando siamo consapevoli, ma cosa succede quando divento incapace?

Questo è il senso del testamento biologico. Io persona capace se per un incidente o per una progressione di una malattia divento incapace e ho precedentemente espresso e manifestato la mia volontà, devo poter vedere rispettata la mia volontà, così come veniva rispettata prima”.