“L’irrevocabilità della querela rischia di fare più danni che benefici, molte donne infatti potrebbero essere indotte a non sporgere alcuna denuncia sapendo che questa determinerebbe una condanna penale certa per il proprio partner”. Lo afferma Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne e deputata del Psi, nel corso del dibattito in Aula sul decreto contro il femminicidio, facendosi portavoce di quanto sottolineano le Associazioni femminili “vere esperte in materia”. “Con l’irrevocabilità, inoltre, si nega il principio dell’autodeterminazione, togliendo alla donna la possibilità decidere la via da percorrere nella scelta difensiva. Nel decreto – ha proseguito – ci sono aspetti positivi come l’aver ottenuto delle risorse per far sì che il provvedimento non resti lettera morta, o l’accento che è stato messo sulla formazione, sensibilizzazione e educazione, unica strada indispensabile per fare della prevenzione. Perché il nostro obiettivo primario – ha concluso – non è che gli assassini vadano in galera, (certo che ci devono andare) ma che non vi siano più femminicidi e violenze sulle donne”.