mercoledì 6 Maggio 2015

Emergenza al campo profughi di Yarmouk


6 maggio 2015 Discussione della mozione Iori, Sberna, Daniele Farina, Locatelli, Pinna ed altri n. 1-00785 concernente iniziative in merito all’emergenza umanitaria relativa al campo profughi di Yarmouk, in Siria, con particolare riferimento alla situazione dei minori

 

Signora Presidente, 18 mila persone, per lo più donne ed anziani, di cui 3 mila 500 bambini e bambine, intrappolate nel campo profughi di Yarmouk dalle milizie del Daesh – e sono quelli che rimangono dei 160 mila residenti originari del campo – rischiano di essere sterminate. Abbiamo visto immagini terribili di distruzione, violenza e morte e abbiamo ascoltato testimonianze di chi è riuscito a sfuggire e ha raccontato di maltrattamenti disumani: teste mozzate, esecuzioni sommarie, violenze sulle donne e sulle bambine, violenze gravissime.

Ci troviamo di fronte ad un vero e proprio eccidio che, a differenza di quanto avveniva in passato, stiamo vivendo in diretta. Questa volta vediamo e sappiamo tutto in tempo reale e non possiamo restare a guardare.

Sappiamo bene – come ci ha ricordato il Viceministro Pistelli in occasione della discussione generale, Viceministro che ringraziamo per aver ribadito l’impegno del Governo a trovare una soluzione – che attualmente non ci sono le condizioni di sicurezza per aprire un corridoio umanitario perché le strade per accedere al campo sono controllate da Daesh con il quale non è possibile alcuna trattativa.

Sappiamo che le truppe del califfato non hanno alcuna pietà nemmeno per le persone più indifese, i bambini e le bambine. È di alcuni giorni fa la notizia di una bambina yazida di nove anni regalata come premio ai miliziani, stuprata da almeno dieci jihadisti ed ora incinta, una bambina di nove anni. È stata salvata grazie all’intervento di una ONG curda e ora, mentalmente e fisicamente traumatizzata, è in cura in Germania, ma si teme non possa sopravvivere.

Sappiamo che altri bambini e bambine di Yarmouk rischiano una sorte analoga e di certo già patiscono fame, sete e carenza di medicinali e assistono quotidianamente a terribili atrocità.

Come avvenne per l’eccidio di Srebrenica, dal quale sembra non abbiamo imparato molto, forse nulla, sono prigionieri dei campi avversi, intrappolati tra i bombardamenti siriani e le milizie del Daesh e non hanno vie di scampo. Abbiamo apprezzato l’intervento immediato del Governo e del Ministro Gentiloni che hanno prontamente stanziato un milione e mezzo di euro per far fronte alla situazione, per garantire protezione, assistenza psicologica e sostegno umanitario ai minori del campo e per provvedere alla distribuzione di cibo, acqua, servizi sanitari alla popolazione. Con questa mozione, che abbiamo presentato a più mani, intendiamo manifestare il nostro impegno e rafforzare quello di cui ci ha parlato il Governo. Sarebbe stato bello accogliere l’invito di una mozione unitaria lanciato dal Viceministro Pistelli e, invece, vi è una pluralità di mozioni. Comunque, prevedere aiuti economici, sanitari e psicologici e possibilità di iniziative di accoglienza di questi minori, con tutte le procedure rispettose delle regole del caso, è giustissimo. Il problema è che prima, però, bisogna liberarli questi minori, ricercando relazioni e collaborazioni con gli organismi internazionali e le associazioni che già operano in questo territorio, per l’attivazione, vorremmo poter dire immediata, ma non possiamo che poter dire appena possibile, di un corridoio umanitario ONU a Yarmouk che consenta di salvare almeno i bambini e le bambine, perché non possiamo restare fermi e assistere senza muovere un dito ad un altro eccidio.