mercoledì 28 Gennaio 2015

EGITTO, CONSEGNATO APPELLO DI QUASI 200 PARLAMENTARI AD AL-SISI: CHIAREZZA SULLA MORTE DI SHAIMAA


Una delegazione parlamentare, composta da Marco di Lello, capogruppo del Psi alla Camera, e da Pia Locatelli, presidente onoraria dell’Internazionale socialista donne e deputata socialista, si è recata questa mattina presso l’ambasciata egiziana a Roma, per consegnare all’ambasciatore Amr Helmy l’appello firmato da quasi 200 parlamentari di ogni schieramento. Nella lettera, che è stata inviata anche al nostro ambasciatore al Cairo, si chiede al presidente Al-Sisi di fare chiarezza sulla morte di Shaimaa El-Sabag, la giovane attivista del partito “Alleanza Popolare Socialista”, colpita a morte sabato scorso, mentre partecipava ad una manifestazione nel quarto anniversario della Primavera araba egiziana.
Nel corso dell’incontro l’ambasciatore Amr Helmy ha sottolineato che è nell’ interesse dell’Egitto fare piena luce sull’episodio “unanimemente condannato”. A tale proposito ha consegnato una lettera ai deputati italiani nella quale, ringraziando per l’interessamento per l’evoluzione della situazione in Egitto, si annuncia che sono già in corso le indagini per identificare il colpevole e adempiere a tutte le procedure legali previste.
Di seguito il testo dell’appello dei parlamentari e delle parlamentari italiane
“Signor Presidente, con grande speranza l’abbiamo ascoltata dire, durante il Forum Economico Mondiale di Davos, che “L’Egitto è pienamente consapevole di doversi aprire al mondo per realizzare le proprie ambizioni”. L’abbiamo sentita reiterare il ruolo della gioventù egiziana nella costruzione del futuro dell’Egitto. Oggi con grande dolore abbiamo assistito alla perdita di una giovane madre, una patriota egiziana. Shaima el-Sabbagh credeva nei valori della libertà e dello Stato laico. Credeva nelle azioni pacifiche a sostegno dei suoi convincimenti. Era parte delle due rivoluzioni. Certamente non era una terrorista. Per amore di verità e giustizia, per amore di un futuro prospero per l’Egitto, Le chiediamo di aprire un’inchiesta pubblica trasparente sulla sua morte. La verità deve essere conosciuta”.