PROPOSTA DI LEGGE
d’iniziativa dei deputati
ARGENTIN, GELLI, GIANNI FARINA, ALBANELLA, ALBINI, ARLOTTI, BECATTINI, BOCCUZZI, BUENO, CARELLA, CARLONI, CARRA, CIRACÌ, FEDI, FONTANELLI, FOSSATI, CARLO GALLI, IACONO, LA MARCA, LATTUCA, LOCATELLI, PATRIZIA MAESTRI, MELILLA, MOSCATT, OLIVERIO, SBROLLINI, SCUVERA, SENALDI, TERROSI, VENITTELLI
Disposizioni per il finanziamento di progetti di assistenza personale autogestita in favore delle persone affette da disabilità grave
Presentata il 1 luglio 2015
Onorevoli Colleghi! La presente proposta di legge, già per altro presentata nel corso della passata legislatura (atto Camera n. 1978), si pone l’obiettivo di garantire alle persone con disabilità grave le stesse opportunità di tutti gli altri cittadini, in termini di libertà di scelta, di rafforzamento della consapevolezza e di controllo sul modo in cui vivono.
È fondamentale mettere le persone con disabilità grave in condizione di essere incluse e partecipare in modo attivo nella comunità. È necessario offrire una visione positiva della persona con disabilità, cercando di superare il preconcetto secondo cui la disabilità equivale a un problema.
Allo stato attuale, troppo spesso vediamo tali persone divenire solamente oggetti di cura e di tutela quando, al contrario, necessiterebbero di divenire soggetti attivi a livello decisionale.
I servizi offerti risultano inadeguati e, il più delle volte, i diretti interessati da questa carenza organizzativa sono sia le stesse persone con disabilità, sia i componenti delle famiglie che si fanno carico di ogni necessità.
Ne discende l’urgenza di realizzare quelle condizioni economiche, sociali e civili atte a fare sì che, nella vita quotidiana, le persone in condizione di handicap grave, ai sensi dell’articolo 3, comma 3, della legge n. 104 del 1992, possano avvalersi di un’assistenza personale autogestita che potenzi e ampli le modalità di realizzazione dall’attuale assistenza domiciliare.
Risulta fondamentale, per le persone con disabilità, vedersi garantita l’applicazione dei princìpi generali di uguaglianza e di pari opportunità sanciti dalla stessa Costituzione, all’articolo 3, ai sensi del quale «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e la uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese».
La stessa Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, resa esecutiva dalla legge n. 18 del 2009, riconosce l’importanza dell’autonomia, dell’indipendenza individuale e della libertà di compiere le proprie scelte, prevedendo interventi di assistenza personale diretta.
In quest’ottica si inserisce la presente proposta di legge.
È evidente che la previsione di una figura professionale, specificamente preparata, quale quella dell’assistente personale, che coadiuvi le persone disabili nella vita quotidiana, rappresenta la risposta giusta per trasformare la quotidianità dei destinatari di tale provvedimento in quella che è la «nostra» normalità.
L’assistenza autogestita consiste nell’assegnazione di un finanziamento annuale utilizzabile per l’organizzazione di un progetto assistenziale individuale, mediante l’instaurazione di un rapporto di lavoro, a norma di legge, con uno o più assistenti scelti direttamente dalla persona con disabilità, o in caso di non autodeterminazione, dalla famiglia.
In tal modo non solo si garantisce la permanenza della persona nel proprio ambiente di provenienza, ma, al contempo, si supera la logica di territorialità della prestazione, dal momento che il beneficiario può vedersi riconosciuta l’assistenza in qualsiasi luogo si trovi (pur sempre rimanendo l’obbligo di rendicontazione delle spese) attraverso un rapporto di lavoro riconosciuto ex lege.
Le persone con disabilità grave non necessitano di speciali privilegi, ma della semplice opportunità di poter assumere decisioni e di recuperare il controllo pieno della propria vita privata e intima, presupposto indispensabile per assumere una funzione attiva all’interno della società. Avere il controllo della propria vita rappresenta, per le persone con disabilità, un elemento fondamentale di riconoscimento dei diritti umani. Attraverso questa proposta di legge vogliamo dare un segnale che vada nella direzione di compiere atti concreti nel consentire l’esercizio dei diritti elementari.
L’assistenza personale rappresenta dunque, per le persone con disabilità grave, la condicio sine qua non è impossibile parlare di uguali diritti e di autodeterminazione.
Per le ragioni esposte si auspica la tempestiva approvazione della proposta di legge.
PROPOSTA DI LEGGE
Art. 1.
Art. 2.
Art. 3.
Art. 4.
l’accantonamento relativo al Ministero della salute.