Diritto alla continuità affettiva dei bambini e delle bambine in affido familiare
Dichiarazione di voto
Il gruppo socialista voterà a favore di questa proposta di legge, che è frutto di un lavoro che si è avvalso della consulenza e competenza di associazioni che operano nel settore e che intende tutelare, quale soggetto primario, i minori e le minori coinvolti in una situazione di abbandono e di difficoltà.
Non si tratta, come qualcuno ha sostenuto, di un provvedimento che mira a trasformare l’affido in adozione, ma di garantire il diritto di bambine e bambini alla continuità degli affetti, tutelando le relazioni significative maturate da un minore con le persone a cui è stato affidato anche per un periodo prolungato. Infatti, sono quasi 30 mila i minori da zero a 17 anni fuori dalla famiglia di origine e sono circa la metà quelli che sono affidati e un terzo di questi anche per un periodo che va attorno ai quattro anni. Quindi si tratta di relazioni lunghe.
Lo strumento dell’affido, a differenza dell’adozione, che è dettata da un legittimo desiderio di avere un figlio o una figlia, è un atto di puro altruismo, che nasce dalla volontà di aiutare un bambino o una bambina in un momento di grande difficoltà. Spesso si tratta di bambini e bambine adolescenti, non più piccolissimi, adolescenti appunto. Ma sono minori che hanno vissuto situazioni problematiche, che hanno assistito a violenze o ne hanno subite, bambini e bambine a volte difficili, che spesso vivono il trauma della separazione dalla famiglia di origine.
Ecco, questa proposta di legge, riconoscendo alle famiglie affidatarie – sottolineo «famiglie affidatarie» – una corsia preferenziale all’adozione, vuole soprattutto impedire che ad un primo trauma se ne aggiunga un secondo. Ma parliamo solo di famiglie affidatarie. Escludiamo le coppie e le famiglie di fatto, escludiamo i singoli e le singole affidatarie, cioè esercitiamo una differenza, per quanto riguarda una discriminazione, per il diritto alla continuità affettiva. Si escludono delle famiglie, ma di fatto escludiamo da questo diritto alla continuità affettiva alcuni minori e questo davvero non ci sembra giusto. Ci sembra una discriminazione.
A noi sarebbe parsa la cosa migliore apportare qui questi cambiamenti e prevedere un rapido passaggio al Senato. Dopo tutto, tutti, ma proprio tutti, siamo d’accordo sul principio della continuità affettiva. Avremmo davvero fatto un’ottima legge. Ci accontentiamo, ahimè, di una legge che migliora la condizione di una parte di questi bambini, soltanto una parte, e per questo approviamo sì questa proposta di legge, ma lo facciamo a malincuore