martedì 5 Dicembre 2017

Diffusione dei parchi giochi inclusivi.


Discussione delle mozioni  volte a favorire la diffusione dei parchi giochi inclusivi.

I socialisti voteranno a favore di questa mozione che arriva in quest’Aula a due giorni dalla giornata mondiale del disabile e che rientra in una serie di provvedimenti, approvati in questa legislatura, che rendono il Paese più civile e più rispettoso dei diritti delle persone diversamente abili.

Penso alla legge “sul dopo di noi”, alla legge sull’autismo, all’emendamento approvato in Senato nella manovra di bilancio in favore di caregiver, i famigliari, e sono soprattutto donne, che assistono malati gravi. Questa mozione ottempera, ma non completa, la lunga lista di iniziative che si dovrebbero intraprendere per rendere meno difficile la vita dei disabili e ci avvicina di un altro passo all’attuazione della Convenzione dell’ONU per i diritti delle persone con disabilità e dell’altra Convenzione Onu, quella dei diritti del fanciullo, tracui c’è anche il diritto al gioco.

Un provvedimento che ha il pregio di insistere, fin dal suo titolo, sul concetto di inclusione, mirando non a creare appositi parchi giochi per i bambini affetti da disabilità, ma di far sì che quelli esistenti siano resi accessibili a tutti. Un’inclusione che dovrebbe riguardare tutti gli aspetti della vita, a cominciare dalle scuole, dove sappiamo che ci sono almeno 60 mila alunni disabili con orari inadeguati per il sostegno, pochi insegnanti, tra cui molti precari e quindi impossibilitati a garantire una continuità didattica che in alcuni casi è fondamentale.

Un’inclusione che dovrebbe cominciare dalle nostre strade, dai nostri mezzi pubblici: basta girare per le vie del centro di Roma per rendersi conto dell’impossibilità di muoversi con una carrozzina. Gli esempi potrebbero essere tantissimi e se guardiano agli altri Paesi d’Europa, a quanto hanno fatto e fanno per rendere luoghi, strade, edifici, accessibili a tutti, il paragone è impietoso. Oggi compiamo un altro passo augurandoci, visto che siamo a fine legislatura, che l’impegno preso da questo Governo sia mantenuto anche dal prossimo: le leggi di civiltà non dovrebbero avere colore politico.