Dichiarazione di voto di fiducia di Pia Locatelli su decreto immigrazione
Noi socialisti voteremo la fiducia al Governo, come abbiamo sempre fatto con lealtà dall’inizio di questa legislatura, ma lo faremo a malincuore. Più volte abbiamo sollevato critiche sul ricorso allo strumento della fiducia, spesso su provvedimenti, come questo, che avrebbero meritato un dibattito più ampio e partecipato. Questa volta, poi, il nostro malcontento si riferisce anche al merito del provvedimento, che, se, da un lato contiene punti apprezzabili, come l’inserimento dei migranti nei lavori socialmente utili e l’aumento del personale destinato al potenziamento delle commissioni territoriali, dall’altro rischia di contraddire i principi di garantismo e di difesa dei diritti umani che noi socialisti abbiamo sempre sostenuto con forza. In particolare, attraverso la procedura unica per le espulsioni, l’abolizione del secondo grado di giudizio per il riconoscimento del diritto d’asilo, l’abolizione del contraddittorio, limitato da una procedura semplificata, il rito camerale, priva del dibattimento, di fatto si configura per i migranti una giustizia minore, molto simile ad una sorta di “diritto etnico”.
Inoltre, il provvedimento affronta il tema con un approccio repressivo, punitivo del fenomeno, e sappiamo tutti che muri, fili spinati e respingimenti nulla possono contro la disperazione di chi scappa da guerre e violenze, e vede nella fuga l’unica possibilità di sopravvivere.
Con le nuove modalità per la concessione del diritto d’asilo non si risolve il problema più grande, che è quello dei rimpatri, che continueranno a rimanere quasi sempre impossibili, oltre che sempre costosissimi. Ci ostiniamo a tentare di bloccare il fenomeno, mentre dovremmo per davvero cominciare a discutere della gestione dei flussi migratori, non solo in Italia, soprattutto in Europa.
Nonostante queste forti criticità, voteremo la fiducia al Governo, ma questa volta il nostro “sì” è molto, molto sofferto.