giovedì 6 Ottobre 2016

Decreto giustizia. Dichiarazione di voto


Misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l’efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa

Dichiarazione di voto

Nell’esprimere il voto favorevole della componente socialista a questo provvedimento, voglio sottolineare l’attenzione posta in questa legislatura al tema della giustizia. Un’attenzione che è passata spesso sotto silenzio, soprattutto da parte dei media, che hanno scelto di enfatizzare altre riforme: legge elettorale, riforma della costituzione, riforma della scuola, job act, ecc.

“Quello della riforma della giustizia e della sua efficienza è da sempre un argomento prioritario per il Partito socialista perché la giustizia in Italia da sempre soffre di un malfunzionamento che compromette i diritti di cittadini e cittadine e, ora più che mai, compromette la competitività del nostro Paese.

Qualcosa sta cambiando in questa legislatura perché sono arrivati in aula diversi provvedimenti volti a riformare il sistema giustizia, per renderlo più efficiente, a conferma che il tema “giustizia e la sua riforma” è una priorità del Governo, della maggioranza e, credo di poter dire, del Parlamento.

Come ha detto nella discussione generale il collega Bazoli, questo decreto sulle «Misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l’efficienza degli uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa» è “tassello” di un mosaico più ampio, nel quale rientra anche la tanto attesa riforma del processo penale in discussione al Senato.

Entrando brevemente nel merito del provvedimento sottolineo i punti che noi socialisti consideriamo qualificanti, primo fra tutti la riduzione dei tempi di contenzioso pendente davanti la Corte di  Cassazione. La situazione relativa ai tempi di conclusione del terzo grado di giudizio è gravissima; soprattutto  sono inaccettabili i tempi    che si riscontrano nella giustizia civile, sia per i cittadini sia per le imprese; in questo secondo caso i tempi lunghi costituiscono un forte ostacolo per gli investitori stranieri e dunque per lo sviluppo e la crescita dell’economia. Si tratta, come sappiamo, di una patologia ‘cronica’ del nostro sistema, rispetto alla quale la magistratura finora ha potuto solo limitare i danni.

Le disposizioni contenute nel decreto-legge possono davvero cambiare qualcosa: il potenziamento dell’organico della Corte di Cassazione, sia attraverso un utilizzo efficiente delle risorse già presenti, sia mediante la celere copertura degli uffici vacanti e la modifica e lo snellimento di alcune procedure giudiziarie in Cassazione dovrebbero consentire la diminuzione dei tempi per la decisione di ogni singolo processo

Altro importante tema affrontato dal decreto è quello del processo amministrativo telematico. Questa importante novità tecnica, la cui entrata in vigore è stata rinviata al 2017, necessitava infatti di alcune indispensabili disposizioni di coordinamento e attuazione, tra le altre, l’istituzione di una ‘Commissione di monitoraggio’ che agevoli le attività degli operatori giuridici nell’ambito del processo telematico.

 

Nella stessa prospettiva si inserisce l’istituzione presso il Consiglio di Stato e i TAR di strutture organizzative denominate “ufficio del processo”, che supporteranno l’attività dei magistrati amministrativi, sulla falsariga di quanto già previsto per la giurisdizione ordinaria.

Queste attività di monitoraggio e supporto sono estremamente importanti, in quanto incidono sulla stessa qualità del servizio reso dai Tribunali amministrativi alla cittadinanza.

Altro punto importante è la misura che prevede, secondo le proiezioni, l’ingresso di 30 magistrati per coprire gli uffici vacanti nei prossimi mesi, e la riduzione del tirocinio formativo da 18 a 12 mesi che avrà un effetto per almeno 300 magistrati, che entreranno in servizio prima di quanto non sarebbe stato possibile con le norme attuali. Misure che, accompagnate dall’aumento dell’organico del personale amministrativo e dall’introduzione del processo amministrativo telematico, costituiscono un altro passo avanti nel percorso per avere una giustizia rapida, certa e efficiente che ci metta al passo con il resto dell’Europa.

Nel complesso, le misure del Decreto n. 168 appaiono essenziali per la gestione e il superamento della perenne emergenza che affligge il sistema della giustizia; un’emergenza che non può essere più tollerata in una moderna democrazia nella quale vige lo Stato di diritto. Del resto, la giustizia, al pari della sanità o dell’istruzione, è un servizio pubblico che lo Stato deve fornire a cittadini e cittadine, in quanto strumentale all’esercizio dei diritti. Senza garanzia dei diritti non c’è eguaglianza, e dunque non c’è democrazia.

 

E’ chiaro, infine, che dall’emergenza bisogna uscire in modo definitivo, e per far ciò occorre ripensare le modalità di acceso alle carriere giudiziarie, le strutture giudiziarie, l’impiego delle nuove tecnologie, ancora troppo sottoutilizzate rispetto alle loro enormi potenzialità. C’è ancora moltissimo da fare.

Questo però è un passo nella direzione giusta e per questo la componente socialista voterà a favore del provvedimento.