Mozione 1-01681
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La Camera,
premesso che:
il 4 e 5 maggio 2017 si è svolta a Roma, presso la Camera dei deputati, la Conferenza internazionale delle e dei parlamentari del G7 e del G20 « The challenges of a world on the move: migration and gender equality, women’s agency and sustainable developmenn»;
alla Conferenza hanno partecipato 89 parlamentari di 57 Paesi, tra cui deputate e senatrici italiane del gruppo di lavoro parlamentare «Salute globale e diritti delle donne». Tra i compiti del gruppo vi è il monitoraggio dell’attuazione degli impegni internazionali assunti dal Governo italiano in materia di salute globale e diritti delle donne. A livello europeo, il gruppo opera in collaborazione con lo European Parliamentary Forum on Population and Development (EPF), a livello nazionale con l’Associazione italiana donne per lo sviluppo – Onlus (AIDOS) con i quali ha promosso e organizzato l’iniziativa;
la Conferenza internazionale di Roma aveva lo scopo di rappresentare ai Paesi del G7, che si sono riuniti a Taormina il 25 e 26 maggio 2017, e ai Paesi del G20, che si sono riuniti ad Amburgo (Germania) il 7 e 8 luglio 2017, le raccomandazioni e le richieste volte a rinnovare l’impegno per la cooperazione internazionale e la salute globale, tenendo conto degli impegni assunti in precedenza dai Governi dei Paesi G7 e G20 sulla gender equality e sulla salute e sui diritti sessuali e riproduttivi, anche alla luce degli obiettivi di sviluppo sostenibile della nuova Agenda 2030 e delle priorità della Presidenza italiana. Un’attenzione particolare è stata dedicata al fenomeno migratorio in corso e all’importanza di investire sul protagonismo delle donne e delle ragazze per liberarne le potenzialità facendo leva sui loro empowerment e agency;
a conclusione della Conferenza è stato adottato l’appello di Roma, che contiene pregnanti richieste rivolte ai Governi G7 e G20, consegnato alla Sottosegretaria on. Maria Elena Boschi in rappresentanza della Presidenza italiana del G7;
oltre 250 milioni di persone vivono in Paesi diversi da quelli in cui sono nate, la più grande crisi umanitaria che il mondo abbia visto, con un numero senza precedenti di migranti, di profughi e di sfollati interni. Di queste, 70 milioni sono profughi, la metà dei quali donne e ragazze, soggetti particolarmente vulnerabili quando costretti a spostamenti forzati;
il Governo italiano opera in un quadro di riferimento internazionale in cui sono centrali i diritti delle donne, lo sviluppo sostenibile e le migrazioni; si fa riferimento, in particolare, a: l’Agenda globale 2030 adottata dalle Nazioni Unite nel 2015 che sottolinea «contributo positivo dei migranti alla crescita inclusiva», rilevandone il carattere «multidimensionale» e invocando «una migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile e la mobilità delle persone, anche mediante l’attuazione di politiche migratorie pianificate e opportunamente gestite» (target 10.7); il programma d’azione della conferenza internazionale su popolazione e sviluppo del 1994 e la Dichiarazione e Piattaforma d’azione di Pechino del 1995 e successive revisioni; la Strategia globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti (2016-2030); la Convenzione dell’Onu sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei loro familiari; la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW); la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo; il protocollo contro la tratta di persone, specie donne e bambini; la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1325 su «Donne, Pace e Sicurezza» e gli altri documenti pertinenti in materia; l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici adottato nel 2015 in occasione della COP21, quale impulso decisivo e senza precedenti all’azione nell’ambito delle migrazioni e del clima e che esorta al rispetto e alla promozione dei diritti dei/delle migranti;
la Presidenza tedesca del G20 ha recentemente adottato il Compact with Africa fondamentale iniziativa della G20 Africa Partnership volta ad incrementare gli investimenti considerati la pre-condizione per una crescita forte, bilanciata e sostenibile,
impegna il Governo:
in occasione dei prossimi appuntamenti internazionali:
1) a promuovere politiche nazionali e internazionali che considerino la migrazione un vettore fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico nei Paesi di origine e di destinazione e un importante mezzo di sviluppo umano dei e delle migranti e delle loro famiglie facendo leva in particolare sull’empowerment dei e delle giovani;
2) a promuovere misure per un accesso adeguato ai servizi per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi di qualità, culturalmente sensibili e adeguati all’età, alle donne e alle ragazze sfollate particolarmente esposte a gravidanze ad alto rischio e non pianificate, ad aborti spontanei, complicazioni perinatali, aborti e parti non sicuri con conseguenze negative per la salute, a volte fino alla morte; a mettere a disposizione informazioni per prevenire infezioni sessualmente trasmissibili quali l’HIV/AIDS e ad attuare iniziative per contrastare ed eliminare la violenza di genere, incluse le pratiche dannose quali i matrimoni precoci e forzati e la mutilazione/escissione dei genitali femminili;
3) a favorire l’impiego produttivo delle persone nei Paesi di origine e in quelli di accoglienza e un flusso migratorio circolare piuttosto che un’emigrazione a senso unico;
4) a promuovere una politica estera impegnata nella risoluzione di conflitti interni ed esterni spesso all’origine dei processi migratori;
5) ad adottare politiche coerenti finalizzate allo sviluppo nei Paesi di origine, e che allo stesso tempo enfatizzino la corresponsabilità dei Paesi dell’Unione europea e di quelli che accolgono un numero elevato di migranti, politiche che tengano conto del contributo della migrazione al tessuto politico, economico, sociale e culturale dei Paesi di origine e di destinazione, così come alla comunità globale, costruendo sistemi migliori tesi a monitorare i benefici della migrazione allo sviluppo;
6) a promuovere, proteggere e rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti e tutte i/le migranti, indipendentemente dal loro status migratorio, soprattutto di donne e bambini, integrando una prospettiva di genere e un approccio fondato sui diritti umani nelle politiche, rafforzando le leggi, le istituzioni e i programmi nazionali allo scopo di prevenire e combattere la violenza di genere e sessuale, in particolare rafforzando la cooperazione per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le vittime, specie donne e ragazze, proteggendole da ogni tipo di violenza sessuale;
7) a facilitare il riconoscimento dei titoli di studio già conseguiti dalle donne migranti e delle precedenti carriere professionali nei Paesi di origine, sia per favorire il proseguimento degli studi sia per agevolare la fase di ricerca di occupazione nel Paese di destinazione;
8) a promuovere la formazione e le forme organizzative delle donne migranti nei Paesi di destinazione e di origine per rafforzare la loro indipendenza economica, mediante, ad esempio, attività tese a incoraggiare una gestione indipendente e informata delle rimesse e dei risparmi;
9) a promuovere la cooperazione e la collaborazione in tutti i settori della migrazione al fine di elaborare politiche e procedure (quali memorandum di intesa sulle lavoratrici migranti, codici etici di reclutamento e altro), anche coinvolgendo e sostenendo le reti delle diaspore o incoraggiando il rientro di conoscenze e competenze nei Paesi di origine;
10) a riconoscere le organizzazioni e i movimenti delle donne quali attori chiave per promuovere il rispetto dei diritti delle donne e il raggiungimento della giustizia di genere, includendole nei processi di governance e promuovendo la piena partecipazione della società civile;
11) ad avviare un sistema permanente di raccolta di informazioni su rifugiati e rifugiate (dati disaggregati per status migratorio, genere ed età) necessario per la definizione e la valutazione delle politiche, per individuare adeguati livelli e strumenti di finanziamento pubblico internazionali, incluso l’aiuto pubblico allo sviluppo (APS), e per catalizzare la mobilitazione di ulteriori risorse provenienti da altre fonti, sia pubbliche sia private;
12) a promuovere l’attuazione della G7 Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment adottata nel vertice di Taormina e della gender task force assicurando il carattere di inclusività di quest’ultima; a partecipare alla G20 Initiative #eSkills4Girls e alla Women’s Entrepreneurship Facility, attraverso il coinvolgimento di vari attori istituzionali, di enti e associazioni, nonché di soggetti privati della realtà italiana che condividano gli obiettivi indicati;
13) ad assumere iniziative per destinare risorse finanziarie sia per la cooperazione internazionale sia per le politiche interne volte ad attuare gli impegni contenuti in questa mozione e approvati dalle e dai parlamentari partecipanti alla conferenza internazionale di Roma del 4 e 5 maggio 2017.
(1-01681) «Locatelli, Zampa, Iori, Stella Bianchi, Garavini, Paola Boldrini, Cimbro, Schirò, Roberta Agostini, Marzano, Bechis, Tinagli, Quartapelle Procopio, Giuliani».