Il brutale assassinio di Giulio Regeni, morto per essere stato torturato, seviziato e massacrato, è una gravissima violazione dei diritti umani, sulla quale il Governo egiziano ha il dovere di fare piena chiarezza, senza lentezze, omertà e tentennamenti. Le circostanze dell’omicidio di questo giovane ricercatore, le modalità, i tempi del suo ritrovamento, in coincidenza della visita della Ministra Guidi e di una delegazione di imprenditori italiani, suscitano, oltre che profonda indignazione, grandi interrogativi ed inducono all’estrema prudenza nei riguardi di ricostruzioni semplificate, come ha evidenziato il collega Cicchitto.
In queste ore stanno giungendo da Il Cairo dichiarazioni del Governo che smentiscono ogni implicazione in una morte che ricorda i metodi della polizia segreta delle dittature americane degli anni Settanta. Ci auguriamo, ci auguriamo davvero che sia così ma… e, comunque, il poolinvestigativo dei ROS e della polizia che abbiamo mandato a Il Cairo aiuteranno ad arrivare alla verità.
Giulio Regeni era uno studente, un ricercatore, un giornalista e, come tale, curioso della vita e delle vicende del Paese in cui si trovava. Possedeva quella curiosità indispensabile per la conoscenza e la ricerca. Era una nostra eccellenza, uno dei giovani brillanti e preparati che spesso devono andare all’estero per vedere riconosciute le loro qualità. Esprimiamo il cordoglio e la solidarietà dei Socialisti alla famiglia del giovane studente italiano; a lui e ai suoi genitori abbiamo il dovere di assicurare la verità su quanto è accaduto e lo faremo senza indietreggiare di un millimetro.