Che cosa ci dicono gli affreschi del Buono e Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti?
relatrice
Chiara Frugoni
presiede
Antonio Censi
Lo straordinario ciclo di ispirazione politico-morale degli affreschi “Allegoria del Buono e del Cattivo Governo e loro effetti in città e campagna”, dipinto da Ambrogio Lorenzetti tra il 1338 e il 1339 nella Sala dei Nove del Palazzo Pubblico di Siena, rappresenta una delle espressioni più alte del genio espressivo pubblico del Medioevo. Nella consapevolezza che per orientare il singolo al bene comune non bastassero le regole scritte ma fosse necessario produrre e diffondere immagini di vita cittadina dotate di “bellezza”, la Magistratura dei Nove affida ad Ambrogio Lorenzetti il delicatissimo compito di far capire a tutti da dove nasce la forza delle istituzioni pubbliche senesi e cosa può accadere quando la città, perdendo di vista le virtù civiche, si trasforma in teatro di scontro violento tra fazioni contrapposte. Se il valore artistico degli affreschi del Buon Governo è ormai incontestabile, ci domandiamo quanto il loro contenuto sia ancora oggi utilizzabile per perseguire la concordia e il bene comune.
Chiara Frugoni, storica del Medioevo, ha insegnato nelle Università di Pisa, Roma e Parigi. E’ oggi la più accreditata studiosa di S.Francesco e di iconologia francescana. Nel suo libro più recente (Quale Francesco?, Einaudi, 2015) ha affrontato un’analisi degli affreschi realizzati da Giotto nella Basilica Superiore di Assisi, che, grazie a inedite chiavi interpretative, ha rivelato numerosi particolari visivi finora sfuggiti agli studiosi. Chiara Frugoni è anche autrice di testi letterari. Fra questi segnaliamo Perfino le stelle devono separarsi, Feltrinelli, 2013, descrizione del villaggio contadino di Solto Collina, dove ha trascorso molte estati nella casa dei nonni materni; Una solitudine abitata. Chiara d’Assisi, Laterza, 2016 (con A.Barbero); Medioevo. Storia di voci, racconto di immagini, Laterza, 2015; Pietro e Ambrogio Lorenzetti, Le Lettere, Firenze, 2010. |