Attività Internazionale – Pia Locatelli http://www.pialocatelli.info Una Socialista europea alla Camera per una Sinistra europea al Governo Fri, 30 Mar 2018 08:35:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.0.3 Quello che dobbiamo chiedere a Recep Tayyip Erdoğan http://www.pialocatelli.info/quello-che-dobbiamo-chiedere-a-recep-tayyip-erdogan/ http://www.pialocatelli.info/quello-che-dobbiamo-chiedere-a-recep-tayyip-erdogan/#respond Mon, 05 Feb 2018 10:25:12 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=6212  

La crisi siriana con il drammatico esodo di milioni di civili, i contrasti armati con le popolazioni curde di confine, la pressione della Repubblica iraniana per accrescere il suo ruolo nella regione così come quello della Russia, hanno visto la Turchia assumere una posizione di primo piano per il controllo e la ridefinizione degli equilibri tra Asia ed Europa.

È opinione comune e largamente condivisa che la costruzione di un rapporto più stretto con l’Unione Europea non debba essere abbandonata, ma al contrario che vada fatto ogni sforzo possibile per mantenere e rafforzare i legami plurisecolari che la Turchia ha con l’Europa proprio e soprattutto nel momento in cui le tensioni nell’area sembrano farsi più forti e insidiose proiettando scenari di miseria, fame, malattie e morte. Un legame più solido di quello attuale costituirebbe difatti un’efficace assicurazione contro la crescente destabilizzazione.

L’Italia negli ultimi decenni ha avuto rapporti stretti e reciprocamente vantaggiosi, su un piano di rispetto e mutua comprensione, con la Turchia e questo ha decisamente contribuito al reciproco sviluppo in tutti i campi, non solo in quello economico.

È interesse strategico del nostro Paese, oggi costretto a rispondere quasi da solo alla drammatica sfida delle migrazioni di massa, rafforzare i legami con i Paesi del bacino del Mediterraneo, come la Turchia, per giungere ad un controllo di questo fenomeno che origina soprattutto dal mancato sviluppo economico.

Noi siamo però fermamente convinti che la Turchia possa aspirare a un futuro migliore solo se saprà avanzare con decisione anche sul terreno della democrazia e delle libertà e per questa ragione nel momento in cui il presidente Erdoğan si appresta a incontrare i rappresentanti delle nostre Istituzioni, vogliamo chiedere il più forte e deciso impegno al rispetto dei diritti umani e a garantire processi equi alle migliaia di persone che sono state arrestate dopo il tentato golpe del 2016.

Come Presidente del Comitato diritti umani della Commissione esteri della Camera dei Deputati, nel momento in cui mi accingo a lasciare definitivamente il Parlamento, voglio ricordare con forza che è nel nostro reciproco interesse, dell’Italia e della Turchia, costruire un rapporto solido e duraturo, ma che questo non può contenere margini di ambiguità sul rispetto dei diritti umani non solo perché tradiremmo la nostra storia, ma anche perché sarebbe un atto di miopia politica che getterebbe un’ipoteca colossale che prima o poi, inevitabilmente, giungerebbe all’incasso.

 

Pia Locatelli

Presidente Comitato diritti umani

Commissione esteri Camera dei Deputati

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Terrorismo, a Milano Forum mondiale sulla prevenzione http://www.pialocatelli.info/terrorismo-a-milano-forum-mondiale-sulla-prevenzione/ http://www.pialocatelli.info/terrorismo-a-milano-forum-mondiale-sulla-prevenzione/#respond Mon, 27 Nov 2017 16:39:05 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=6033 “L’estremismo violento, il terrorismo, il radicalismo religioso costituiscono dei pericoli reali per le nostre società non solo per quanto riguarda le conseguenze materiali di certi atti, ma anche per quelle politiche perché sono in grado di indurre modificazioni profonde nelle opinioni pubbliche, di suscitare ondate di opportunismo in alcune forze politiche che sfruttano gli avvenimenti per capitalizzare consenso su linee politiche forse altrettanto radicali di quelle dei terroristi”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo a Milano al Forum parlamentare mondiale sulla prevenzione dell’estremismo violento e delle atrocità di massa. Alla conferenza hanno prenso parte 150 parlamentari da 60 paesi del mondo che aderiscono al Parliamentarians for global action Pga e impegnati per la promozione dei diritti umani e dei valori dello stato di diritto,

“Siamo sul filo del rasoio perché ospitiamo e conviviamo con persone di etnie, religioni e culture diverse e, a meno di non immaginare la creazione di ghetti giganteschi per decine di milioni di individui, dobbiamo inventare, percorrere, sperimentare ogni possibile forma di integrazione. L’alternativa, quella dell’odio esplicito e diffuso che qualche forza politica propone, non può che aggravare enormemente e allargare a dismisura le dimensioni del problema. Ma noi dobbiamo percorrere la strada della convivenza di diversi nel più rigoroso rispetto di leggi e regole, ed insieme agire per il contrasto al radicalismo e al fondamentalismo”.

Leggi di seguito il testo dell’intervento

Non c’è nessun luogo del pianeta che possa dirsi immune dalla piaga dell’estremismo violento, del terrorismo, della violenza politica o religiosa.

Cambiano gli strumenti, i modi della violenza e del portare la morte così come le motivazioni, e gli ambiti in cui il fenomeno si esplica, ma una cosa è certa, esso è coevo alla nascita della società ed è presente e diffuso ovunque e in tutte le epoche storiche.

Pensiamo all’Europa, la “civilissima” Europa degli ultimi decenni dove abbiamo avuto soprattutto episodi di terrorismo di matrice politica dall’Eta all’Ira, dalle Brigate Rosse alla Rote Arme Fraktion, ma anche episodi meno facilmente comprensibili o del tutto oscuri come quelli del Belgio con le stragi del Brabante, gli attentati dinamitardi in Italia o gli assassinii di singoli esponenti politici come Olof Palme, Anna Lindh, Jo Cox, a volte nemmeno rivendicati né davvero compresi.

Fuori dai confini del Vecchio Continente l’elenco degli orrori commessi e giustificati per ragioni politiche, sociali e religiose è assai più lungo e sanguinoso.

Ricordo solo i più recenti, la lunga teoria degli attentati dinamitardi in Iraq e in Afghanistan, le azioni atroci di Al-Qaeda e Al Shabaa, le persecuzioni dei Rohingya con milioni di profughi,… sono solo alcuni, ma la lista è davvero lunghissima.

E poi le stragi di Boko Haram, e il sequestro delle quasi 300 ragazze di Chibok , per la cui liberazione abbiamo contribuito alla campagna iternazionale “bring back our girls”. Ricordiamo anche le atroci sofferenze degli e delle Yazide. Nel Comitato Diritti Umani della Camera dei Deputati, che presiedo dalla seconda metà della legislatura, abbiamo organizzato diverse audizioni di testimoni di violazioni di diritti umani; tra questi Nadia Murad, una giovane yazida, una delle poche donne che sono riuscite a fuggire da una condizione di schiavitù sessuale a cui erano state costrette da Daesh, che le aveva trasformate in prede di guerra per i combattenti del Califfato durante la campagna militare in Siria. Oggi Nadia Murad, a cui è stato conferito dal Parlamento europeo il Premio Sacharov, è una testimone delle violazioni dei diritti umani compiuti dal Califfato; la sua infaticabile attività  ha portato all’attenzione internazionale le sue atroci sofferenze e quelle della popolazione yazida. A seguito della sua audizione abbiamo chiesto che il Governo si impegni a promuovere nelle competenti sedi internazionali, ogni iniziativa volta al formale riconoscimento del genocidio yazida e ad assicurare i responsabili alla giurisdizione della Corte Penale Internazionale.

L’estremismo violento e sanguinario, le atrocità di massa, il terrorismo sono sempre stati un modo per condurre le guerre, risolvere conflitti, quando i “canoni tradizionali” della violenza organizzata in eserciti venivano ritenuti insufficienti o non praticabili; la stessa definizione di terrorista ha sempre avuto una declinazione variabile a seconda dei punti di vista: erano terroristi i partigiani per le SS ed erano terroristici i bombardamenti con le bombe incendiarie sulla popolazione civile alla fine della seconda guerra mondiale.

Ai giorni nostri poi, la cronaca ci mostra che sono singoli, o gruppi più o meno grandi di individui che commettono violenze inaudite alcune volte solo come testimonianza della loro odio, come avviene per gli attentati dell’Isis in Europa, che non hanno neppure in forma larvata la più lontana speranza di modificare il corso della storia a loro favore.

L’estremismo violento, il terrorismo, il radicalismo religioso costituiscono dei pericoli reali per le nostre società non solo per quanto riguarda le conseguenze materiali di certi atti, ma anche per quelle politiche perché sono in grado di indurre modificazioni profonde nelle opinioni pubbliche, di suscitare ondate di opportunismo in alcune forze politiche che sfruttano gli avvenimenti per capitalizzare consenso su linee politiche forse altrettanto radicali di quelle dei terroristi.

Tralascio la risposta delle Istituzioni sul piano della legalità e della sicurezza ma sottolineo la necessità della comprensione profonda dell’origine del fenomeno e della prevenzione con politiche attive mirate a combatterlo alla radice.

Senza scadere nel giustificazionismo, dobbiamo ricordare gli errori commessi, ad esempio, negli interventi in alcune situazioni di crisi come è avvenuto per la guerra in Iraq o nella caduta del colonnello Gheddafi con l’innesco di crisi che poi sono risultate incontrollabili.

Lo stesso estremismo religioso, solo per fermarci agli ambiti geografici a noi più vicini, nello scontro tra sunniti e sciiti non ha certamente solo fondamenti di disputa teologica e così come è avvenuto in Europa nelle guerre e nelle stragi tra cattolici e protestanti, ha solide motivazioni sociali, anche se camuffate e disconosciute o anche conflitti di potere su scala regionale come nel caso dell’Iran sciita e delle monarchie sunnite del Golfo.

La vera differenza forse tra i tempi moderni e il passato più o meno recente è nell’impatto devastante, essenziale, dei mezzi di comunicazione che diffondendo e amplificando, soprattutto con le immagini, gli effetti del terrorismo, paradossalmente lo rafforza e i mezzi di comunicazione di massa ne diventano involontariamente i principali alleati.

Non possiamo certamente invocare un black out dell’informazione, ma una più diffusa consapevolezza ed un maggiore senso di responsabilità certamente aiuterebbero l’opinione pubblica a non subire passivamente gli effetti di quegli atti di violenza sanguinaria.

Ancor più necessario, direi fondamentale è un analogo senso di consapevolezza e responsabilità delle forze politiche, oltre che delle istituzioni, perché ogni violazione del diritto internazionale, ogni discriminazione, emarginazione sociale e culturale, ogni misura oppressiva ingiustificata, rende più forte il nemico, favorisce la radicalizzazione e il reclutamento.

Siamo sul filo del rasoio perché ospitiamo e conviviamo con persone di etnie, religioni e culture diverse e, a meno di non immaginare la creazione di ghetti giganteschi per decine di milioni di individui, dobbiamo inventare, percorrere, sperimentare ogni possibile forma di integrazione. L’alternativa, quella dell’odio esplicito e diffuso che qualche forza politica propone, non può che aggravare enormemente e allargare a dismisura le dimensioni del problema.

Ma noi dobbiamo percorrere la strada della convivenza di diversi nel più rigoroso rispetto di leggi e regole, ed insieme agire per il contrasto al radicalismo e al fondamentalismo.

Quello del contrasto al radicalismo e al fondamentalismo è uno dei temi che abbiamo affrontato come intergruppo donne della Camera dei Deputati. L’intergruppo donne è costituito da un centinaio di colleghe che vogliono segnare con politiche di genere la legislatura, che per la prima volte vede una robusta presenza femminile (il 31%). Lo abbiamo fatto con una iniziativa del gennaio 2016, in coincidenza con l’approvazione da parte della Camera dei Deputati del decreto contro il terrorismo.

Con il seminario “Le donne contro Daesh – Il contrasto al radicalismo e al fondamentalismo” abbiamo voluto riflettere, capire e pensare a possibili azioni da intraprendere contro il terrorismo, perché si parla di prevenzione ma è molto difficile immaginare azioni vere.

Protagoniste del seminario sono state le madri di due giovani “occidentali” che hanno perso la vita dopo essere stati reclutati per combattere con Daesh. Saliha Ben Alì, fondatrice del ramo belga dell’Ong “Save-Society against violent extremism”, e Christianne Boudreau, canadese, coordinatrice dell’Ong “Mothers for life” . Queste donne ci hanno raccontato come i loro figli, nati e cresciuti in occidente, in brevissimo tempo, si sono, o forse sono stati radicalizzati e arruolati nelle file dell’ISIS. Due testimonianze di madri che hanno reagito ad una comune tragedia: Saliha ha messo a disposizione le sue competenze professionali di assistente sociale per contrastare Daesh. Christianne è partita dalla sua esperienza drammatica e dallo stigma di essere madre di un terrorista (non potrebbe esserci accusa più crudele di questa) per costituire un’associazione che mette in comunicazione le madri che hanno vissuto la sua stessa esperienza. Entrambe sono partite dal livello locale per costruire un’azione transnazionale, portata avanti (lo ha detto il professor Daniel Koehler) da una della rete che riguarda undici Paesi, fra cui l’Italia. Ma, è questa è stata la sollecitazione di un altro professore ( Lasse Lindekilde),   se non c’è il sistema politico che sostiene il lavoro , il modello non funziona.

Sono intervenuti poi Lasse Lindekilde, docente dell’Università di Aarhus, la cittadina danese che, tra le prime al mondo, ha avviato un programma di reinserimento sociale per i foreign fighters di ritorno, e Daniel Koehler, direttore “Girds” (German Institute on radicalization and de-radicalization studies), uno dei massimi esperti del fenomeno della radicalizzazione. Tra i relatori, anche Edith Schlaffer, direttrice esecutiva della rete “Women without borders/Save”, fondatrice di diverse Ong che coinvolgono le donne dei Paesi del mondo arabo e musulmano nella lotta al fondamentalismo.

Da quelle testimonianze e dagli interventi di esperti in materia abbiamo appreso che il problema esiste anche nel nostro Paese. Da qui la necessità di svolgere azioni informative e preventive soprattutto nelle scuole.

Alla Camera nel luglio scorso abbiamo approvato una proposta di legge sulla prevenzione, sui segnali da “captare” prima che divenga troppo tardi e prevede misure e programmi per prevenire fenomeni di adesione alla radicalizzazione; ma vuole anche agire sul recupero in termini di integrazione sociale, culturale, lavorativa, di soggetti disponibili a interrompere un percorso di annichilimento. Il tutto nel rispetto dei diritti, a cominciare dalla professione di fede, e delle libertà individuali e garantendo la sicurezza dei cittadini. Coniugare diritti e doveri in questo campo non è cosa facile, per questo serve il supporto di soggetti diversi a cominciare dalle famiglie, dalle scuole e dal web.

Perché, o si lavora insieme, o la nostra azione sarà inefficaci

Infine un’ultima nota che non posso non fare nella mia veste di presdiente del Comitato Diritti umani della Camera. Si riferisce ad una notizia di pochi giorni fa, quella della condanna del tribunale dell’Aja di Ratko Mladic all’ ergastolo per genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra. Una condanna giusta per un criminale che ha potuto rimanere latitante per 16 anni grazie a protezioni nazionali ed internazionali. La guerra nella ex Yugoslavia, una guerra della quale potevamo “sentire il rombo” tale era la vicinanza geografica, ci ha resi più consapevole che ancor oggi le guerre sono possibili, ma la condanna del macellaio di Srebrenica ci ha dato un messaggio forte di speranza : la cultura dell’impunità non ha prevalso.

 

 

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A Lisbona il consiglio dell’Internazionale Socialista Donne http://www.pialocatelli.info/a-lisbona-il-consiglio-dellinternazionale-socialista-donne/ http://www.pialocatelli.info/a-lisbona-il-consiglio-dellinternazionale-socialista-donne/#respond Thu, 23 Nov 2017 09:42:08 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5994

“La stanza delle donne a Montecitorio, lo sguardo di genere nella nuova legge elettorale e le 1800 donne invitate alla Camera sabato 25 per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne”, queste le “buone pratiche” attuate dal Parlamento nel corso della legislatura, ricordate dalla presidente onoraria Pia Locatelli, nel corso dei lavori del Consiglio dell’Internazionale Socialista Donne che si è svolto a Lisbona nelle giornate di martedì e mercoledì.

La riunione ha fatto il punto sui diritti delle donne in un periodo di crisi della democrazia e di crescita dei movimenti populisti e ha celebrato la giornata mondiale contro la violenza sulle donne del 25 novembre. “L’eliminazione della violenza sulle donne – si afferma nella dichiarazione approvata dal Consiglio –  deve essere una priorità sociale e politica che deve coinvolgere i governi e l’intera società. Sradicare la violenza contro le donne deve essere considerato un obbiettivo prioritario per ogni Paese”.
L’internazionale Socialista Donne ha espresso solidarietà al Partito socialista di Catalogna (PSC) per la banalizzazione della violenza di genere che alcuni partiti hanno fatto paragonando le sofferenze della crisi catalana con quella provocata dalle violenze sulle donne.
Di seguito il video delle donne spagnole per la giornata contro la violenza sulle donne
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Salute e diritti umani alla 137esima Assemblea dell’IPU http://www.pialocatelli.info/scienza-e-diritti-umani-alla-137esima-assemblea-dellipu/ http://www.pialocatelli.info/scienza-e-diritti-umani-alla-137esima-assemblea-dellipu/#respond Wed, 18 Oct 2017 10:15:01 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5777 Si è svolta a san Pietroburgo la 137 esima Assemblea Plenaria dell’Inter-parlamentary Union (IPU). Presente ai lavori Pia Locatelli, capogruppo del Psi alla Camera dei Deputati,  come membro della delegazione del Parlamento Italiano e del comitato direttivo “12+”,  che nel corso della riunione ha sollevato il problema delle mutilazioni genitali femminili e dei matrimoni precoci e delle discriminazioni della comunità LGBT nella Federazione Russa e in particolare in Cecenia, illustrando la risoluzione che ha presentato in Parlamento.
Nell’ambito dei lavori Pia Locatelli ha partecipato a un side Event su su “Ending Aids though improving sexual and reproductive health”, e ed  intervenuta al panel “Using science and research to achieve the highest health standards” nel corso del quale ha sollevato l’importanza dei vaccini e illustrato le recenti resistenze da parte di alcuni genitori italiani a far vaccinare i propri figli. Durante l’Assemblea Pia Locatelli ha avuto incontri con la delegazione  dell’Egitto, durante il quale ha sollevato il caso Regeni, della Cambogia, dove ha ricordato le violazioni dei diritti delle opposizioni, della Corea e del Venezuela.

 

L’intervento finale

L’intervento sui vaccini

La risoluzione sulle discriminazioni della comunità LGBT in Cecenia

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Using science and research to achieve the highest health standards http://www.pialocatelli.info/using-science-and-research-to-achieve-the-highest-health-standards/ http://www.pialocatelli.info/using-science-and-research-to-achieve-the-highest-health-standards/#respond Wed, 18 Oct 2017 10:07:22 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5775 137th IPU Assembly

St. Petersburg, Russian Federation 14–18 October 2017

Standing Committee on Sustainable Development, Finance and Trade

Panel discussion

Using science and research to achieve the highest health standards

Tuesday, 17 October 2017 (4.30 – 6.30 p.m.) Hall no.1, Tavrichesky Palace

 

Contribution of Pia Locatelli, Italian Delegation

The dissemination of misleading, antiscientific and delusional ideas, fake news and actual hoax is not recent and is not confined to health.

A masterpiece of Italian literature by Alessandro Manzoni – The Betrothed – details the tragedy of the unlucky people who were accused of spreading the plague through mysterious potions, in order to serve the interests of undertakers and those who carried the sick. Centuries passed and the internet came along. The dissemination of fake news has now become viral. In the case of vaccines it seems it all started in the late 1990s with a simple case of scientific fraud by British gastroenterologist Andrew Wakefield.

Still in the 1990s, the suspicion arose that children’s immunization was related to the sudden infant death syndrome.

Today part of the population mistrusts vaccines and it is difficult to overcome this feeling because, luckily, vaccines have been actually effective throughout all these years and the perception of having escaped an imminent danger of horrible illness has disappeared. But this is precisely thanks to the vaccines. Suffice it to think of polio, which was eradicated following the introduction of Sabin’s vaccine in the 1960s.

Then it so happens that in Turin, Italy, a seven-year-old girl was recently hospitalized in a critical condition for suspected tetanus. When the news was published in the newspapers the following day, as many as two hundred people rushed to the hospital for a shot of the vaccine.

The role of media is key in steering the perception of public opinion in this field. According to a survey by Italy’s Censis research centre, in 2014, 42.8% of parents decided to vaccinate their children after gathering information online and 62.1% were convinced that vaccines can cause serious illnesses.

During this year 2017, the situation in Italy has profoundly changed and the Government was obliged to take action without taking heed of protest by co-called no-vax movements, as a quick succession of cases of measles caused the death of 4 patients. The last bulletin of the Ministry of Health shows that 4,652 cases of measles were reported in Italy until October 8th 2017 and that in 88% of cases the infection attacked unvaccinated people.

This a worrisome situation because in the first semester of this year Italy was the first country in Europe in absolute terms for cases of measles and the fifth in the world after India (35,486), Nigeria (5,914), Pakistan (5.375) and China (4,329) with the difference that Italy has a population of 60 million inhabitants while the other four countries together account for half of the world population.

In view of the above and also considering that 95% vaccine coverage is needed in order to be safe from measles – in Italy it is around 85% – 5 months ago the Italian Government decided to enact a decree-law to make 12 children’s vaccines – the number was later reduced to 10 – compulsory for children under 17. This decision is fully justified, the only flaw being that it was made too late.

Too late because it is not easy to fight against disinformation accusing politicians and scientists to be under the thumb of “Big Pharma”, a sort of supranational entity causing the onset of illnesses in order to sell drugs and vaccines. No doubt, pharmaceutical companies invest in research to obtain profits, since they are no charities, but today in Italy, 291 million euros are spent on vaccines, equal to a mere 1.4% of the total health budget, while over one billion is spent for stomach ache or high blood pressure: not even half the turnover of the leading producer of homeopathic drugs.

The accusation does not consider the social and economic advantage for the whole society of preventing a very high number of victims and seriously ill patients by spending a relatively limited amount of money.

A high-level independent scientific committee should have taken the lead to blow away the curtain of lies and ignorance that often obscure medicine and health. Or at least such a Committee might have helped people understand that the State does not fear the assessment of an authoritative third party. Again, an opportunity was missed.

This battle has to be fought on the battlefields of information and the media. Phoney theories worthy of second-rate science-fiction plots, hoax and fake news that have the power to actually steer public opinion call for an investment in educational campaigns. What is at stake is maintaining a reasonable level of civilization in our society as we know it.

 

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Intervento alla 137esima assemblea dell’Inter-Parliamentary Union http://www.pialocatelli.info/intervento-alla-137esima-assemblea-dellinter-parliamentary-union/ http://www.pialocatelli.info/intervento-alla-137esima-assemblea-dellinter-parliamentary-union/#respond Wed, 18 Oct 2017 10:06:05 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5773 137th Inter-Parliamentary Union Assembly

Saint Petersburg

 

Pia Locatelli

Italian Delegation

 

Mister President, colleagues,

The recently celebrated national Day of the Girl Child on 11 October reminds us of the needs and challenges girls face in promoting their empowerment and fulfilling their human rights. 

Unfortunately, the rights of millions of girls are still violated in too many regions in the world.

The awful practices of female genital mutilations and child early and forced marriages continue and in some countries they are even on the rise and spreading to countries and communities that have never known these practices before, including in Europe.

Let me draw your attention on a situation which is the saddest among the saddest: among Syrian and other refugees in the region, child marriages are on the rise and now they account for 40% among Syrian refugees in Lebanon.

In the world, 39,000 child marriages take place every day. Over 140 million girls will marry between 2011 and 2020.

These awful practices take place in Europe and also in Italy, my country, as people on the move bring with themselves cultural backgrounds, traditions and social norms, which sometimes become weaker and sometimes, on the contrary, become a factor of identity.

 

These practises are imposed on girls and adolescents and their aftermath will affect them for their entire lives.

One million girls under 15 give birth every year, mostly in low and middle-income countries. Every year some 3 million girls aged 15 to 19 undergo unsafe abortions.

 

Achieving gender equality and the empowerment of women and girls is among the goals of the Sustainable Development Agenda 2030 and zero tolerance for female general mutilation and child marriage is a must for all of us.

 

Now let me address another topic which is linked human rights violation and gender violence: I am speaking of the rights of the LGBT community.

 

I am the Chairperson of the Human Rights Sub-committee of Italy’s Chamber of Deputies. This Committee is conducting a fact-finding enquiry into the protection of minority rights as a way to keep peace and security globally. Our activity includes meetings with both victims of human rights violations and human rights defenders.

 

Last July we heard a representative of the Russian LGBT Network who discussed the discrimination and persecution faced by the LGBT community in the Russian Federation, with particular focus on the current events in the Chechen Republic, which as a federal State of Russia, shares with the latter its obligations under the European Convention on Human Rights.

 

In Russia, discrimination, or forms of persecution, of the LGBT community consist in fines and social isolation (I am referring to the law banning homosexual propaganda addressed to the under-age). This is a clear expression of homophobic culture.

When this is played out in a context of violent repression towards any form of deviation from the dominant class and mentality, persecution can have extreme and devastating consequences.

 

During the hearing in Rome, the representative of the Russian LGBT Network provided us with direct and indirect accounts, citing sources which I can provide.

 

The Committee was informed that at least six illegal detention centres are (or were) operating in the Chechen Republic, where at least 100 people presumed to be gay were illegally held and tortured.

 

At least six people died as a consequence of persecution by Chechen authorities, but a journalist told Huffington Post Italy that the number of victims may be as high as 50.

 

The list can go on but what worries me is that this Russian LGBT network representative pointed with alarm to calls for “cleansing” Chechnya of sexual minorities, which bears an echo of Nazi horrors.

 

We cannot fail to respond to discrimination and persecution based on sexual orientation,

 

Our commitment to defend the rights of the LGBT community in the Chechen Republic leads me to take this opportunity to speak up. Statements of principle are not enough: they must be followed up by action.

 

I am convinced that this message of humanity will touch the bottom of the heart of the Russian soul, a soul which we could perceive during the field visit of the advisory group to the St. Petersburg Center for AIDS and Infectious Diseases. The Centre is doing a superb job and nobody should be denied access to it for fear of b

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EPF in prima linea contro mutilazioni genitali e matrimoni precoci http://www.pialocatelli.info/epf-in-prima-linea-contro-mutilazioni-genitali-e-matrimoni-precoci/ http://www.pialocatelli.info/epf-in-prima-linea-contro-mutilazioni-genitali-e-matrimoni-precoci/#respond Mon, 02 Oct 2017 07:35:13 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5709 La battaglia contro le mutilazioni genitali femminili e contro i matrimoni forzati e precoci sono stati al centro della riunione dell’European Parliamentary Forum (EPF), che si è svolta a Fez, in Marocco. Nel corso del suo intervento Pia Locatelli, coordinatrice dell’intergruppo Salute globale e diritti delle donne, ha ricordato quanto è stato fatto dal Parlamento italiano nel corso di questa legislatura.

Di seguito il testo dell’intervento

Dear Collegues and friends,

it is a pleasure and an honour to be here today to welcome all of you and to contribute to this Parlamentarian’s consultation on “Upholding the rights of girls, ending female genital mutilations and child marriage.

Also I am happy and honoured to be part of the network of the European Parliamentary Forum on Population and Development and work with EPF.

I am here today as an Italian MP and as chair of the Italian all party parliamentary group on global health and women’s rights. Our commitment is to promote global health, women’s sexual and reproductive health and rights and women’s rights in the Italian and international agenda in the field of cooperation. Our APPG has been member of the EPF network since 2012, three years after our birth in 2009.

As an Italian all-party parlaimentary group we are happy to cooperate with UNFPA and support its mandate in ensuring universal access to Sexual and Reproductive Health and I add: sexual rights.

When I started my activity as MP and even before as an MEP, I decided about the priorities of my parlamentarian activity. The priorites in the list of priorities were:

-promote and protect womens rights, including sexual rights, and rejection of violence in all its forms against women;

-to have women’s organisations and women’s movement recognized as a key actor to achieve women’s rights and gender justice.

I tried to be consistent in all my parliamentary activity

I worked in the European parliament as a member of the Women’s rights committe; I have been working even more on these topics as an Italian MP.

This “even more” is due to the cooperation with AIDOS, the Italian NGO who against the maistream (due to cultural relativism which imposed the respect of different cultures and traditions even harmful traditions)) started fighting FGMs since early ‘80s.

It was Aidos who proposed and worked to set up an all party parliamentary group on global health and women’s rights and now I can confirm that in order to be more effective, the activity of Parliaments must promote the cooperation with and include the participation of civil society.

Working with NGOs who are the real experts in many specific fields was and is crucial for us.

And I take the opportunity to thank AIDOS for the support, not only technical support, in our activity.

Some questions on the topic we want to address in this :

how can parliamentarians advocate the determinants of adolescent health and accelerate efforts to eliminate gender-related harful practises?

What good parliamentary practices can be implemented?

What personal experiences can parliamentarians share?

First of all some words to present our group:

We are 30 Mps of the two Chambers (Chamber of Deputies and the Senate) belonging to almost all Parties, (with the exception of two parties belonging to the right wing).

As I said, we address many aspects related to health and women’s rights, including the rights of girls, and unavoidably traditional and harmful practises

We dedicated our efforts to make our collegues understand that these issues, these dramatic phenomena are not far from us.

Cases of child, early and forced marriages are taking place in our country and in several European countries in relation to migration (the diaspora population)

Migrant people bring with themselves cultures, traditions and social norms. In some cases the culture of origin becomes weaker and weaker. Sometimes it becomes a matter of identity assertion and social norms of the country of origin are therefore confirmed, or even strengthened.

And we explained that we have to monitor, to track, to report on FGMs, on child marriages. Not an easy task. The most common reactionoften is: let send all of them the responsible to prison.

Our activity: the list of what we have done is boring, I will summarize:

first of all I want to mention the official presentation of the Italian edition of the “Girl Declaration”, which calls for action to make the rights of girls the centre-piece of the post-2015 development programme at the Chamber of Deputies on 14 octber 2014

This document, produced as part of the European Alliance for Girls project, implemented by some European NGOs (AIDOS, the German DSW, the French E&P and EPF. The Girl Declaration was presented to the Presidents of the Chamber of Deputies, Laura Boldrini, and of the Senate, Pietro Grasso. Highly appreciated.

Specifically on FGMs: every 6th February, the International Day of Zero Tolerance for Female Genital we take the floor in the plenary in order to draw the attention of our collegues to FGMs. And we prepare the day announcing we will take the floor on the issue by mail bombarding them. Now it is a sort of annual appointment.

And we present Motions and Resolutions

We have also held Press conferences and I want to remind a “special” which stressed the link between FGMs and the Istanbul Convention whose ratification is the first law we passed in this legislature (it is not a coincidence that we are 31% women and the speaker is a womam)

These resolutions and motions ask

– to monitor the implementation of the law no. 7 of 9 January 26, 2006 (law against FGM) and the guidelines of the December 2014 United Nations General Assembly Resolution A/C.3/69/L.22, n. 18, and the effectiveness of the measures governing their implementation in Italy;

– to begin as soon as possible to implement an institutionalised data collection system on the incidence of Female Genital Mutilation in Italy, to be able to design appropriate policies to prevent and combat FGM;

– to monitor the Regions that have been promoting specific training for health-care workers to take in and treat girls because of the physical and psychological consequences of Female Genital Mutilation, since the last survey was conducted in 2007;

– to support and fund the Regions which have been running projects within their jurisdiction to deliver projects to prevent and combat Female Genital Mutilation;

– in conjunction with the Communications Regulator and the leading media and press organs, to run regular information and awareness campaigns.

Regarding our activity on CHILD EARLY AND FORCED MARRIAGES

WE presented some motions both in the Chamber of Deputies and in the Senate.

The first one was passed in July 2015; it was unanismously approved and I want to stress the emotion raised in the plenary on the topic. Very many MPs, women and men took the floor. We had done a lot of work of preparations before the presentation in the plenary and the discussion and approval raised the attention of very many MPs.

Between the presentation and the discussion in the peanry, in order to prepare the approval we organised on june 23 June 2015, “Girl brides as a global phenomenon”: a conference on forced and/or early marriage, in cooperation with AIDOS. On that occasion we presented the videos from UNFPA : “End Child marriage” and “too young to wed”.

Another mozione was presented in the Senate on 4 October 2016, motion tabled by Valeria Fedeli on forced marriage, committing the government:

On child marriages we have become a reference point not only in Italy. As chair of the APPG I have been asked to addredd the topic in wider conferences:

For example in Lusaka on the occasion of the IPU General Assembly, on 20 March 2016

I was invited as a panellist at the Side Event on “Preventing child and forced marriage: Making the global health goals a reality for girls”, organized jointly with WHO and the Partnership for Maternal, Newborn and Child Health.

Another interesting experience was in Dhakka last april where we met for another General Assembly of the IPU. There we discussed the content of the new law which raises the age for marriage at 18. A good law but unfortunately it allows exceptions in respecting the minumim age ….

I raised the topic of the risk of too many “exceptions” and they accepted to annually monitor the annual exceptions and report on them in order to avoid the risk that exceptions become the rule.

And of course when we take any opportunity to address the topic: in the Conference we have recently in Rome on women and migrations on the occasion of the Italian G7 Presidency which saw the presence of MPs of 45 we addressed the topic of harmful practises calling upon decision makers to implement measures to eliminate gender based violence, including harmful practices such as child and forced marriage and female genital mutilation and / or cutting,.

WE always stress that CHILD EARLY FORCED MARRIAGES are a matter of violation of human rights, of gender violence, of utmost denial of gender equality in terms of denial of personal freedom and subjectivity.

WE stress that the first players who have paid attention to the phenomenon have been NGOs, working in the field of violence against women. Let me mention some of them: Trame di Terra, Onde, Aidos.

Another recommendation coming from these “actors on the field”, also foreseen by art. 34 of the Istanbul Convention, is the importance to know, to have data, possibly reliable data, and scientific evidence of the consequences of this practice.

Data concerning Italy are not certain, because the phenomenon is hardly controllable since these marriages take place abroad. We only have some estimates according to which in Italy every year around two thousand girls are forced to marry in the countries of origin of their families.

We have just started to verify the existence of forced marriages in refugees camps and among asylum seekers, but we are only at the beginning of this exercise.

Prevention plays a key role together with information. The first action to be taken is the involvement of different actors: schools, social workers who are in contact with migrant families, civil society and above all young girls who are the first agent of change in the communities they belong to.

Then the institutions: governments have the duty to protect female citizens from all forms of violence and introduce programmes to counter violence.

RAISING AWARENESS!!! this is the most important action for prevention. Campaigning is important and we asked the Italian government to support a new global campaign on preventing and eliminating this practice, which violates young girls’ human rights, and to fund international cooperation programmes and projects aimed at preventing and making divorce possible in case of child, early and forced marriage.

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Korcula School, affrontare anche le disuguaglianze intergenerazionali http://www.pialocatelli.info/korcula-school-affrontare-anche-le-disuguaglianze-intergenerazionali/ http://www.pialocatelli.info/korcula-school-affrontare-anche-le-disuguaglianze-intergenerazionali/#respond Tue, 29 Aug 2017 13:38:08 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5511 Democrazia, parità di genere ma anche una visione intergenerazionale. Questi i temi della sesta edizione della Korcula School, il consueto appuntamento di fine agosto in Croazia che quest’anno si è arricchito di un nuovo focus sulle nuove generazioni e sulle difficoltà economiche e occupazionali che hanno creato e stanno creando nuove disuguaglianze.

“I cambiamenti strutturali sul mercato del lavoro e l’impatto della crisi che ha avuto inizio nel 2007 e non è ancora finito, sta mettendo colpendo pesantemente le generazioni più giovani e meno protette” Ha detto Pia Locatelli che ha coordinato il primo panel “Dialogo intergenerazionale sull’eguaglianza e la solidarietà di genere”. “Il lavoro – ha aggiunto –  è spesso temporaneo, a tempo parziale a basso reddito e il miglioramento delle condizioni di vita delle persone anziane nell’ultimo decennio è stato raggiunto penalizzando i più giovani”.

 

 

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Donne Migranti, dare seguito all’appello di Roma al G7 http://www.pialocatelli.info/donne-migranti-dare-seguito-allappello-di-roma-al-g7/ http://www.pialocatelli.info/donne-migranti-dare-seguito-allappello-di-roma-al-g7/#respond Fri, 04 Aug 2017 11:20:27 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5488 Mozione

Premesso che:

il 4 e 5 maggio 2017 si è svolta a Roma, presso la Camera dei Deputati, la Conferenza internazionale delle e dei parlamentari del G7 e del G20 “The challenges of a world on the move: migration and gender equality, women’s agency and sustainable development”;

alla Conferenza hanno partecipato 89 parlamentari di 57 Paesi, tra cui deputate e senatrici italiane del gruppo di lavoro parlamentare «Salute globale e diritti delle donne». Tra i compiti del gruppo vi è il monitoraggio dell’attuazione degli impegni internazionali assunti dal Governo italiano in materia di salute globale e diritti delle donne. A livello europeo, il gruppo opera in collaborazione con lo European Parliamentary Forum on Population and Development (EPF), a livello nazionale con l’Associazione Italiana Donne per lo Sviluppo – Onlus (AIDOS) con i quali ha promosso e organizzato l’iniziativa;

la Conferenza internazionale di Roma aveva lo scopo di rappresentare ai Paesi del G7, che si sono riuniti a Taormina il 25 e 26 maggio 2017, e ai Paesi del G20, che si sono riuniti ad Amburgo (Germania) il 7 e 8 luglio 2017, le raccomandazioni e le richieste volte a rinnovare l’impegno per la cooperazione internazionale e la salute globale, tenendo conto degli impegni assunti in precedenza dai governi dei Paesi G7 e G20 sulla gender equality e la salute e i diritti sessuali e riproduttivi, anche alla luce degli Obiettivi di sviluppo sostenibile della nuova Agenda 2030 e delle priorità della Presidenza italiana. Un’attenzione particolare è stata dedicata al fenomeno migratorio in corso e all’importanza di investire sul protagonismo delle donne e delle ragazze per liberarne le potenzialità facendo leva sui loro empowerment e agency;

a conclusione della Conferenza è stato adottato l’Appello di Roma, che contiene pregnanti richieste rivolte ai Governi G7 e G20, consegnato alla Sottosegretaria on. Maria Elena Boschi in rappresentanza della Presidenza italiana del G7;

oltre 250 milioni di persone vivono in Paesi diversi da quelli in cui sono nate, la più grande crisi umanitaria che il mondo abbia visto, con un numero senza precedenti di migranti, di profughi e di sfollati interni. Di queste, 70 milioni sono profughi, la metà dei quali donne e ragazze, soggetti particolarmente vulnerabili quando costretti a spostamenti forzati;

il Governo italiano opera in un quadro di riferimento internazionale in cui sono centrali i diritti delle donne, lo sviluppo sostenibile e le migrazioni: l’Agenda globale 2030 adottata dalle Nazioni Unite nel 2015 che sottolinea il “contributo positivo dei migranti alla crescita inclusiva”, rilevandone il carattere “multidimensionale” e invocando “una migrazione ordinata, sicura, regolare e responsabile e la mobilità delle persone, anche mediante l’attuazione di politiche migratorie pianificate e opportunamente gestite” (target 10.7); il Programma d’azione della Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo del 1994 e la Dichiarazione e Piattaforma d’azione di Pechino del 1995 e successive revisioni; la Strategia globale per la salute delle donne, dei bambini e degli adolescenti (2016-2030); la Convenzione dell’ONU sulla protezione dei diritti dei lavoratori migranti e dei loro familiari; la Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne (CEDAW); la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti del fanciullo; il Protocollo contro la tratta di persone, specie donne e bambini; la Risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU 1325 su “Donne, Pace e Sicurezza” e gli altri documenti pertinenti in materia; l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici adottato nel 2015 in occasione della COP21, quale impulso decisivo e senza precedenti all’azione nell’ambito delle migrazioni e del clima e  che esorta al rispetto e alla promozione dei diritti dei/delle migranti;

la Presidenza tedesca del G20 ha recentemente adottato il Compact with Africa fondamentale iniziativa della G20 Africa Partnership volta ad incrementare gli investimenti considerati la pre-condizione per una crescita forte, bilanciata e sostenibile;

Impegna il Governo, in occasione dei prossimi appuntamenti internazionali a:

promuovere politiche nazionali e internazionali che considerino la migrazione un vettore fondamentale per lo sviluppo sociale ed economico nei Paesi di origine e di destinazione e un importante mezzo di sviluppo umano dei e delle migranti e delle loro famiglie facendo leva in particolare sull’empowerment dei e delle giovani.

prevedere misure per un accesso adeguato ai servizi per la salute e i diritti sessuali e riproduttivi di qualità, culturalmente sensibili e adeguati all’età, alle donne e alle ragazze sfollate particolarmente esposte a gravidanze ad alto rischio e non pianificate, ad aborti spontanei, complicazioni perinatali, aborti e parti non sicuri con conseguenze negative per la salute, a volte fino alla morte; mettere a disposizione informazioni per prevenire infezioni sessualmente trasmissibili quali l’HIV/AIDS e attuare misure per contrastare e eliminare la violenza di genere, incluse le pratiche dannose quali i matrimoni precoci e forzati e la mutilazione/escissione dei genitali femminili;

favorire l’impiego produttivo delle persone nei Paesi di origine e in quelli di accoglienza e un flusso migratorio circolare piuttosto che un’emigrazione a senso unico;

promuovere una politica estera impegnata nella risoluzione di conflitti interni ed esterni spesso  all’origine dei processi migratori;

adottare politiche coerenti finalizzate allo sviluppo nei Paesi di origine, e che allo stesso tempo enfatizzino la corresponsabilità dei Paesi dell’ Unione europea e di quelli che accolgono un numero elevato di migranti;  politiche che tengano conto del contributo della migrazione al tessuto politico, economico, sociale e culturale dei Paesi di origine e di destinazione, così come alla comunità globale, costruendo sistemi migliori tesi a monitorare i benefici della migrazione  allo  sviluppo;

promuovere,  proteggere e rispettare i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti e tutte i/le migranti, indipendentemente dal loro status migratorio, soprattutto di donne e bambini, integrando una prospettiva di genere e un approccio fondato sui diritti umani nelle politiche, rafforzando le leggi, le istituzioni e i programmi nazionali allo scopo di prevenire e combattere la violenza di genere e sessuale, in particolare rafforzando la cooperazione per combattere la tratta di esseri umani e sostenere le vittime, specie donne e ragazze, proteggendole da ogni tipo di violenza sessuale;

facilitare il riconoscimento dei titoli di studio già conseguiti dalle donne migranti e delle precedenti carriere professionali nei Paesi di origine sia per favorire il proseguimento degli studi sia nella fase di ricerca di occupazione nel Paese di destinazione;

promuovere la formazione e forme organizzative delle donne migranti nei Paesi di destinazione e di origine per rafforzare la loro indipendenza economica, mediante, ad esempio, attività tese a incoraggiare una gestione indipendente e informata delle rimesse e dei risparmi;

promuovere la cooperazione e la collaborazione in tutti i settori della migrazione al fine di elaborare politiche e procedure (quali memorandum di intesa sulle lavoratrici migranti, codici etici di reclutamento, ecc.) anche coinvolgendo e sostenendo le reti delle diaspore o incoraggiando il rientro di conoscenze e competenze nei Paesi di origine;

 

riconoscere le organizzazioni e i movimenti delle donne quali attori chiave per promuovere il rispetto dei diritti delle donne e il raggiungimento della giustizia di genere, includendole nei processi di  governance e promuovendo la piena partecipazione della società civile;

 

avviare un sistema permanente di raccolta di informazioni su rifugiati e rifugiate (dati disaggregati per status migratorio, genere ed età) necessario per la definizione e la valutazione delle politiche, per individuare adeguati livelli e strumenti di finanziamento  pubblico internazionali, incluso l’Aiuto Pubblico allo Sviluppo (APS) e catalizzare la mobilitazione di ulteriori risorse provenienti da altre fonti, sia pubbliche sia private;

 

promuovere l’attuazione della G7 Roadmap for a Gender-Responsive Economic Environment adottata nel vertice di Taormina e della gender task force assicurando il carattere di inclusività di quest’ultima; partecipare alla G20 Initiative #eSkills4Girls e alla Women’s Entrepreneurship Facility, attraverso il coinvolgimento di vari attori istituzionali, di enti e associazioni, nonché di soggetti privati, della realtà italiana, che condividano gli obiettivi indicati;

 

destinare risorse finanziarie sia per la cooperazione internazionale sia per le politiche interne volte ad attuare gli impegni contenuti in questa mozione e approvati dalle e dai parlamentari partecipanti alla Conferenza internazionale di Roma del 4 e 5 maggio 2017.

 

 

Pia Elda Locatelli

Sandra Zampa

Vanna Iori

Stella Bianchi

Laura Garavini

Paola Boldrini

Eleonora Cimbro

Gea Schirò

Michela Marzano

Roberta Agostini

 

 

 

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Libia, bene missione italiana ma garantire sicurezza dei migranti http://www.pialocatelli.info/libia/ http://www.pialocatelli.info/libia/#respond Wed, 02 Aug 2017 08:41:50 +0000 http://www.pialocatelli.info/?p=5459 “Dopo aver salvato molte vite in mare non possiamo intervenire solo nel contrasto ai trafficanti e disinteressarci di quello che succederà ai migranti riportati in territorio libico. Da qui la nostra proposta di introdurre nella relazione la garanzia di un’assistenza particolare ai soggetti più vulnerabili, in particolare minori non accompagnati/e, donne e ragazze spesso vittime di violenza e di tratta a fine di sfruttamento sessuale e il rispetto del diritto d’asilo dei e delle migranti in territorio libico, in un quadro di protezione dei diritti umani per tutti e tutte”. Lo ha detto Pia Locatelli intervenendo alla Camera per dichiarazione di voto sulla relazione delle Commissioni Affari esteri e Difesa sulla deliberazione del Consiglio dei ministri in merito alla partecipazione dell’Italia alla missione internazionale in supporto alla Guardia Costiera libica,

Nel corso del dibattito che ha preceduto le votazioni ha sottolineato che le azioni compiute dall’Italia sulla questione libica  “sono state orientate da due obiettivi: la stabilizzazione della Libia e il mantenimento della sua unità. Abbiamo assunto una serie di iniziative coerenti alcune di breve, altre, le più, a lungo termine in funzione della stabilizzazione. Siamo stati il primo Paese a riaprire l’ambasciata a Tripoli, abbiamo riconosciuto il governo di Sarraj, dando piena attuazione alla risoluzione ONU 2259 del 2015 approvata all’unanimità dal Consiglio di sicurezza. Altri hanno giocato su più tavoli. Abbiamo sostenuto molti cessate il fuoco nel sud del paese, l’ospedale civile di Misurata cura feriti delle diverse parti evidenziando il carattere squisitamente umanitario di quell’iniziativa tanto aspramente criticata; abbiamo dialogato con le tribù del Fezzan che controllano i confini con Niger, Ciad, Algeria”.

“La Ue  – ha aggiunto – ci ha riconosciuto anche per tutte queste azioni il ruolo di capofila per la questione libica e in particolare per i flussi migratori”.

Il testo degli interventi

ascolta l’intervento su Radio Popolare

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