La Commissione Esteri ha approvato all’unanimità la risoluzione a prima firma Pia Locatelli sulle continue violazioni dei diritti civili in Cambogia. La Corte Suprema cambogiana ha, infatti, ordinato lo scioglimento del principale partito di opposizione, il Partito cambogiano di salvezza nazionale (CNRP), accogliendo una richiesta del Ministero dell’interno in relazione a un presunto tentativo di far cadere il Governo con una rivoluzione popolare. Il verdetto è largamente considerato frutto di un uso politico della magistratura da parte del Governo ed una forma di ritorsione del primo ministro Hun Sen di fatto per punire il CNRP per essersi opposto alla sua riforma costituzionale.
Nella risoluzione si impegna il Governo a esprimere in tutte le sedi opportune la preoccupazione per la repressione politica in Cambogia e per le misure restrittive nei confronti di partiti, esponenti politici, organizzazioni per i diritti umani, giornali e stazioni radio e per l’arresto e la detenzione del leader del CNRP, Kem Sokha;
a chiedere maggiori e veritiere informazioni relative al processo a carico di Kem Sokha e degli altri oppositori politici e garanzia di un giusto svolgimento del processo stesso;
ad esprimere, nelle competenti sedi, la propria netta contrarietà alla decisione di sciogliere il CNRP e di ridistribuire, ad avviso della firmataria del presente atto, arbitrariamente, i seggi ad altri partiti minori;
a coordinarsi con altri Paesi europei, in particolare quelli che hanno firmato gli Accordi di pace di Parigi sulla Cambogia (Francia, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Polonia) per creare le condizioni per la ripresa del processo di democratizzazione in Cambogia, a partire dallo svolgimento di elezioni libere e giuste per il popolo cambogiano.
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