“Chiediamo a tutte le forze politiche e ai loro leader di attuare subito una moratoria di simili insulti e di tutti i linguaggi non appropriati e a sfondo sessista”. E’ quanto affermano le deputate dell’Intergruppo Donne e Pari opportunità, in una lettera dove condannano fermamente gli insulti e le offese alla presidente della Camera Laura Boldrini e alle candidate alle comunali Meloni e Bedori.
“Il dibattito politico, negli ultimi giorni, – si legge nella lettera – sta toccando nuovi e preoccupanti livelli. Le donne di tutti gli schieramenti sono tornate protagoniste. Non però per quanto fanno o per i risultati che ottengono, quanto per gli attacchi di cui sono oggetto: le avvilenti considerazioni sulle mamme-sindache; gli insulti volgari riferiti all’aspetto fisico; le vignette sessiste della campagna referendaria che invita a “trivellare” la sorella, per finire con l’invito alla terza carica dello Stato a “farsi curare, internare, mettere su un barcone in senso contrario”.
“Dietro a tutto questo c’è quasi sempre la solita, vecchia idea: quella che la politica, specie nei ruoli decisionali, non sia per le donne.
Come deputate del comitato direttivo dell’intergruppo parlamentare per le donne, i diritti e le pari opportunità esprimiamo la nostra preoccupazione e la nostra ferma condanna per quanto sta accadendo e per l’inaccettabile escalation di toni che il discorso pubblico sta assumendo.
Vogliamo, per questo, esprimere la nostra solidarietà alle colleghe per le parole che sono state loro rivolte e a tutte le donne che nella società e nei diversi livelli istituzionali – dai Comuni, alle Regioni, ai Parlamenti – sono state e spesso sono ancora oggetto di offese.
“Chiediamo a tutte le forze politiche e ai loro leader di attuare subito una moratoria di simili insulti e di tutti i linguaggi non appropriati e a sfondo sessista”. E’ quanto affermano le deputate dell’Intergruppo Donne e Pari opportunità, in una lettera dove condannano fermamente gli insulti e le offese alla presidente della Camera Laura Boldrini e alle candidate alle comunali Meloni e Bedori.
Non è infatti solo una questione di forma. Attacchi di questo genere diventano sostanza in un Paese in cui secondo l’Istat un terzo delle donne nel corso della vita subisce violenza, verbale o fisica. Finiscono infatti, inevitabilmente, per alimentare e dare legittimazione allo svilimento e alla discriminazione delle donne nella società, nel mondo del lavoro, nelle istituzione, nella vita politica e nei media.
In questi anni si sono compiuti molti sforzi e molti altri se ne devono ancora fare affinché, anche in Italia, si possa raggiungere una parità tra donne e uomini. Una parità intesa come possibilità di incidere e cambiare la società e come possibilità di mettere il proprio talento e la propria intelligenza liberamente al servizio dello sviluppo economico, sociale e politico delle nostre città e del nostro Paese.
Chi ricopre ruoli pubblici ha il dovere di porre fine a questi comportamenti e di schierarsi apertamente contro una tale deriva°
Dorina Bianchi,
Elena Centemero,
Tiziana Ciprini,
Adriana Galgano,
Chiara Gribaudo,
Pia Locatelli,
Lorena Milanato,
Margherita Miotto,
Marisa Nicchi,
Caterina Pes,
Anna Rossomando,
Marina Sereni,
Valeria Valente
Componenti del Comitato direttivo dell’Intergruppo per le donne, i diritti e le pari opportunità