Dichiarazione di voto
Signora Presidente, l’approvazione di questo provvedimento rappresenta, credo, una delle pagine più belle di questa legislatura: sinistra, centro, destra, maggioranza e gran parte dell’opposizione, con l’esclusione dei 5 Stelle (e oserei dire i soliti 5 Stelle), hanno messo da parte le divisioni e si sono accordati in una larga, larghissima intesa per approvare un provvedimento che influirà sulla qualità della vita delle persone gravemente disabili e dei loro familiari. Il Parlamento interviene a dare risposte concrete a quelle famiglie e a quei genitori, spesso anziani, che si sono presi cura per tutta la vita del proprio figlio o della propria figlia gravemente disabili, e che vivono con una preoccupazione costante al pensiero di chi si occuperà dei loro familiari quando non ci saranno più, o quando loro stessi non saranno più in grado di assisterli. Lo facciamo con un testo già condiviso alla Camera, che questa volta ci torna dal Senato ulteriormente migliorato; un provvedimento che, dopo tagli al welfare, nonostante i tagli, stanzia più di 150 milioni di euro in tre anni, una cifra importante, che rappresenta un futuro più sereno per molte famiglie.
L’obiettivo di questa legge, che rispecchia la direttiva dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità divenuta esecutiva nel nostro Paese con una legge di sette anni fa (era, mi pare, del 2009), è quello di sostenere per quanto possibile la vita indipendente del disabile, ed impedirne la segregazione escludendo qualunque intervento che porti all’istituzionalizzazione, quando non sia strettamente necessario. Da qui la necessità di puntare a percorsi di sostegno in luoghi che riproducono le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, mantenendo il più possibile le abitudini delle persone con disabilità e rispettandone la volontà. Il gruppo socialista, nel ringraziare ancora una volta la relatrice Elena Carnevali, preannuncia un voto convintamente favorevole al provvedimento.