“Il fatto che per la prima volta le donne in Arabia Saudita abbiano potuto votare non significa che il Paese abbia imboccato la strada della democrazia o che ci sia una maggiore attenzione per i diritti delle persone”. Lo ha detto Pia Locatelli presidente del Comitato diritti umani della Camera.
“Se è vero che una piccola apertura è meglio di nulla, è anche vero che le donne sono soggette a enormi restrizioni politiche e pratiche che vanno dal divieto di guidare l’automobile, al potere aprire un conto in banca, a uscire senza essere accompagnate da un parente di sesso maschile. Non solo, nei casi di condanna le donne affrontano in genere le punizioni più dure. Le cose non vanno meglio per gli uomini. Basti pensare che queste sono solo le terze elezioni nella storia del Paese. Non dobbiamo poi dimenticare questi giorni si stanno eseguendo 50 condanne a morte, inflitte per lo più per motivi religiosi o per delitti di opinione. La democrazia non si costruisce in un giorno, ma è un lungo processo e la strada che l’Arabia Saudita deve compiere sia per la democrazia sia per arrivare al più elementare rispetto dei diritti umani è ancora molto lunga”