Il mio primo appello è quello di andare a votare, di mettere da parte la rassegnazione, l’indifferenza, il “tanto non cambia nulla”. Il voto è importante perché è l’unico modo concreto che abbiamo per determinare le scelte politiche del luogo in cui viviamo. E’ un diritto che è costato la vita di molti uomini e di molte donne, è un privilegio che ancora viene negato in alcune parti del mondo. Non andare a votare e lamentarsi dell’attuale classe politica è una contraddizione, una non scelta che porta solo allo stallo.
Il secondo appello è quello di votare con la testa e non con la rabbia. Si tratta di dare dei sindaci e delle sindache alle nostre città per cinque anni. E’ una scelta troppo importante perché possa essere dettata dal risentimento, dal desiderio di mandare un segnale a un politico che non ci piace, dal “tanto peggio, tanto meglio”. Sento molti a sinistra dire che non voteranno i sindaci del centrosinistra per mandare a casa Renzi. Renzi non andrà a casa per un voto amministrativo, non ci sarà alcun cambio di governo, nessun terremoto. Avremmo solo consegnato le nostre città in mano a degli incompetenti, con programmi confusi, proposte irrealizzabili. Il vero danno sarà fatto a noi stessi che in quelle città dovremmo viverci quotidianamente per cinque anni.
Pensiamoci domenica quando saremo alle urne, mettiamo da parte la politica nazionale e concentriamoci su ciò che è meglio per la città. Rinviamo al lunedì le rese dei conti e le liti interne.
I socialisti e le socialiste appoggiano in tutta Italia i sindaci e le sindache del centrosinistra. Lo fanno con coerenza e lealtà anche in quei posti dove sanno che non avranno rappresentanti nei consigli comunali. A Torino siamo con Fassino, A Milano con Sala, a Bologna con Merola, a Roma, dove sarà necessario lo sforzo maggiore, con Giachetti. Sono persone oneste, competenti, preparate. Se amate le vostre città non lasciatele in mano al populismo, al qualunquismo, alla demagogia. Domenica votiamo per il nostro bene non per il male di altri.