“Il Consiglio d’Europa, accogliendo il ricorso presentato dalla CGIL sulla mancata applicazione della 194, conferma quanto andiamo denunciando da tempo: l’obiezione di coscienza ha raggiunto una media del 70 % con punte dell’80% e perfino del 100% in città come Ascoli Piceno. Questo rende di fatto il ricorso all’interruzione volontaria di gravidanza un vero e proprio calvario per le donne”. Lo afferma Pia Locatelli, capogruppo del Psi alla Camera.
“I dati del ministero, che parlano di non criticità, in realtà sono falsati: nell’elenco dei non obiettori, infatti, vengono calcolati anche coloro che lavorano nei consultori o in ospedali dove non si pratica l’interruzione volontaria di gravidanza e questo fa sì che risulti a livello nazionale che ogni non obiettore effettui solo 1.6 aborto a settimana. Il che non corrisponde alla realtà.”
“Non sono gli obiettori a essere demonizzati, ma i non obiettori a essere penalizzati, costretti a fare da pendolari da un ospedale all’altro e ai quali viene preclusa la possibilità di carriere. Così come penalizzate sono le donne che al trauma dell’aborto aggiungono quello delle enormi difficoltà a cui vanno incontro e il mancato rispetto del loro dolore. Il diritto all’obiezione di coscienza, che non è in discussione, non può trasformarsi in un mancato servizio. I dati del ministero dicono che tutto va bene, in realtà i fatti purtroppo dimostrano il contrario”.